Montemagno di Camaiore

Chiesa di San Michele

Lungo la strada che collega Camaiore a Lucca, su un passo che divide la valle camaiorese da quella lucchese, a 213 m. s.l.m., nel Comune di Camaiore, si trova Montemagno. Siamo sul tracciato della Via Francigena. Si hanno notizie già nell’anno 804, in un documento di locazione a un certo Gudolo da parte di Astruda, abbadessa di S. Maria Ursimanni. Il suo antico toponimo era Monte Magnu e fino dalla fine del primo millennio fu proprietà dei nobili di Corvaia e Vallecchia. In località chiamata Castello, sopra un poggio che si affaccia sulla sottostante vallata e a controllo della Via Francigena, fu eretta la fortezza dei nobili di Montemagno, signori del paese detti anche Paganelli, i quali ebbero pertinenza anche a Lombrici. Politicamente furono sempre fedeli a Lucca. Se ne ha menzione la prima volta nel1099 in un documento che riguarda una sentenza emessa dalla contessa Matilde di Canossa. La decadenza del castello dovrebbe risalire al secolo XIII, in coincidenza con la fine del regime feudale in Versilia. In località Frascalino, una stretta via sale in mezzo a coltivazioni di ulivi con vista panoramica su Montemagno. Scendendo per uno stradello sul lato nord – ovest del colle si arriva a quello che un tempo fu un fiero castello. La vegetazione ha avvolto i pochi resti, lasciando ancora visibile un tratto di mura e la facciata della chiesa di San Bartolomeo; all’interno di una nicchia le tracce di un affresco che raffigura il santo. La chiesa parrocchiale e’ dedicata a San Michele Arcangelo: e’ ricordata per la prima volta nel 1129 e aveva annesso un ospizio per pellegrini. Fu rimaneggiata nel 1771. Al suo interno vi sono stucchi pregevoli, due altari laterali e uno centrale con sopra un dipinto rappresentante il Santo con la spada fra Sant’Antonio Abate e San Carlo Borromeo, opera di Antonio Luchi (il Diecimino) della metà del XVIII secolo. E’ un edificio a navata unica con soffitto a volta ben affrescato. Vicino al cimitero si trova il bel palazzo della Padula, così detto perché nella parte bassa della località vi erano acquitrini che avevano l’aspetto di una palude. Oltrepassato il valico in direzione Lucca, in località La Maddalena, troviamo i resti di un ospizio “Locus Dominorum Piscopana” del XIII secolo, usato dai pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Montemagno ha una storia molto tormentata a causa delle continue guerre che devastarono la pianura e le colline fino dal Medioevo: ebbe alcune terribili pestilenza fra il 1631 ed ilv1885. In località Pioppetti il 4 settembre 1944 una spietata rappresaglia nazista lasciò sul terreno trentaquattro vittime. Erano quasi tutti provenienti dalla Certosa di Farneta presso Lucca; vennero legati col filo spinato e appesi ad altrettanti alberi per poi essere fucilati, con un rituale terrificante durato parecchio tempo.
Proprio sul valico di Montemagno si trova una pianta di leccio monumentale vecchia di molti secoli: purtroppo è stata abbattuta dal vento il diciannove novembre del 2019.
In questo paese ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, e qui e’ morto il 1 gennaio 2003, il famoso cantante Giorgio Gaber e un monumento posto in paese lo ricorda.

Monumento a Giorgio Gaber

Stemma della Via Francigena

Com’era il Leccione di Montemagno