Il monte Cella con i suoi 1.942 m. s.l.m. è una delle più alte vette dell’Appennino tosco – emiliano: è posta sul crinale appenninico tra il Passo degli Scaloni (m. 1922) e il Passo di Bocca di Massa (m. 1816) e compresa fra il Monte Vecchio (m. 1982) a nord e il Monte Le Forbici (m. 1818). Il percorso si snoda all’interno del Parco dell’Orecchiella: l’area occupata da questo Parco naturale si estende per 5.218 ettari e quasi interamente al di sopra dei 1.000 metri di altezza. Il parco è nato grazie alla saggia amministrazione del Corpo Forestale dello Stato in unione con la Regione Toscana, l’Amministrazione Provinciale di Lucca, la Comunità Montana e i Comuni interessati (S. Romano Garfagnana, Villa Collemandina, Piazza al Serchio, Sillano e Castiglione Garfagnana). Da quando questa vasta area è stata acquistata dallo Stato (1935) vi è stata effettuata una massiccia opera di forestazione, tanto che si calcola che vi siano stati reimpiantati circa 10 milioni di alberi che hanno formato 4.200 ettari di bosco: attualmente la superficie è coperta al 72 % di boschi di latifoglie, all’ 11% da praterie di crinale, all’8 % da praterie situate sotto il limite delle vegetazione, al 5 % da tratti coltivati e al 4 % da terre incolte. Cuore dell’area protetta sono tre Riserve Naturali di rilevante valore: Pania di Corfino, Lamarossa e Orecchiella.
A Sella di Campaiana (quota 1518) si imbocca il sentiero CAI n. 64, che s’inoltra a sinistra nella fitta vegetazione: il percorso si fa subito erto e in circa 20 minuti di ascesa giungiamo in vetta al monte Rocchetta (m. 1656). Proseguiamo in falsopiano, sempre immersi nel fitto bosco, fino a pervenire alla cima della Serra di Corfino (m. 1691); il sentiero prosegue poi in leggera discesa fino a giungere alla Sella di Lamarossa (m. 1672, 50 minuti dalla partenza) dove incontra il sentiero CAI n. 66, proveniente da sinistra dalle sorgenti di Lamarossa. I due sentieri si uniscono e ora rimane solo il 64 che, dopo una breve salita, ci fa uscire dal bosco e giungere ai piedi del Monte Bocca di Scala (m. 1846): è trascorsa 1 h. dalla partenza da Sella di Campaiana. Poi si cammina prima in salita e poi in leggera discesa fino a pervenire alla Sella di Bocca di Scala (m. 1767, 1 h e 40 minuti dalla partenza) posta fra il Bocca di Scala e il Monte Vecchio (m. 1982). Sotto il sentiero, sulla destra, si trova, recintata, una fonte dal nome curioso: la Fontana del Buon Vino e, ancora più in basso, il piccolo rifugio della Comunità Montana denominato Rifugio Bocca di Scala (quota 1674) dove è possibile rifornirsi d’acqua visto che vi giunge la tubazione proveniente dalla sorgente sopra citata. Andiamo ora ad affrontare la salita sul fianco sinistro (destro per chi sale) del Monte Vecchio su un sentiero denominato Gli Scaloni in quanto si snoda su rocce a forma di gradoni: fino al XIX secolo le carte geografiche indicavano con il nome di Scaloni tutto il Monte Vecchio. Terminata l’erta salita giungiamo al Passo degli Scaloni (m. 1922, 2 h. e 10 minuti dalla partenza), alla base della vetta del Monte Vecchio dove incrociamo il sentiero di crinale (sentiero CAI n. 00): da qui dobbiamo andare a destra percorrendo un tratto di questo sentiero che coincide con la GEA, la Grande Escursione Appenninica. Quando giungiamo alla base del Monte Cella, abbandoniamo lo 00, che passa sul pendio della montagna in versante emiliano, e saliamo fino alla vetta del monte Cella (quota 1982, punto 6 della cartina, 2 h. e 30 minuti dalla partenza), che con i suoi 1942 m. di altezza è una delle montagne più alte di tutta la catena tosco – emiliana.
Rifugio Bocca di Scala | Michele sulla vetta |
Aldo sulla vetta |