Terrinca

Veduta panoramica

Posizionato ai piedi del monte Corchia, Terrinca e’ il paese piu’ antico della Versilia, dato che e’ citato per la prima volta in un documento redatto il 19 febbraio 766, da un longobardo di nome Tassilone, con il quale dono’ dei beni al monastero di Camaiore in loco Terrincae. Il borgo è appoggiato sui fianchi della collina, situato nel Canale del Bosco e affacciato sulla Valle del Giardino. Dal 1376 al 1484 divenne comune autonomo, sebbene fosse ancora unito a Levigliani; fu separato nel 1572 per incompatibilità dei territori che furono così suddivisi: tre quinti a Terrinca e due quindi a Levigliani. Passò in seguito sotto vari casati e famiglie tra cui i Medici, fino a diventare frazione del comune di Stazzema. Si ha notizia che il 25 gennaio 1561n le due “ville” concedono a Cosimo I Medici la possibilità di tagliare legna per alimentare la ferriera di Ruosina, di proprietà della Magona. Quello che si nota passeggiando per i vicoli del paese sono le numerose maestà religiose e piccole lapidi in memoria di persone scomparse. , affisse nei muri delle case, all’interno di piccole cappelle e lungo i muretti che sfiorano i vicoli. In tutto il territorio di Terrinca si contano quasi duecento maestà. L’usanza di erigere immagini sacre era già del mondo pagano, per devozione di singoli o gruppi di persone. Questa è stata ripresa dal cristianesimo e lentamente si è diffusa in tutto il territorio. A poca distanza dal paese, in localita’ Pianaccio, si trova il cosi’ detto Masso di Terrinca: e’ una grossa roccia incisa con segni cruciformi e coppelle d’origine antichissima. All’estremità del paese, e un poco isolata, sorge la chiesa dedicata ai Santi Clemente e Colombano, le cui origini risalgono all’VIII secolo. Venne ricostruita nel 1599 a tre navate e ancora ristrutturata nel 1897. E’ ornata con marmi ed ha al suo fianco un basso campanile. Possiamo ammirare al suo interno un calice d’argento sbalzato e cesellato, del XVIII secolo opera di Andrea Cambi, e alcuni ostensori  del 1794 di bottega fiorentina. Dopo la demolizione della chiesa di San Pietro in Piazza Aranci a Massa, avvenuta nel 1807, vennero recuperati, come successe per la parrocchiale di Gragnana, i preziosi confessionali in marmo giallo di Siena, che andarono ad abbellire la chiesa. Interessante un dipinto del XVII secolo raffigurante la Madonna del Carmelo, olio su tela del1600. In un sagrato erboso a valle del paese, nel XVI secolo fu edificato l’oratorio di San Rocco, che presenta importanti rilievi marmorei del XVIII secolo e una tela del ‘700 che raffigura il Santo. Al confine con il bosco sottostante la chiesa si trova la Fontana Medicea, del 1589, in marmo, con stemma pallesco. Anticamente a tre canne, oggi ne presenta una soltanto.