Doganaccia – Abetone

Sul crinale dell’Appennino

Doganaccia – Abetone: e’ una delle piu’ classiche escursioni di tutto l’Appennino tosco – emiliano: e’ assai lunga, anche se non presenta particolari difficolta’. Dalla Doganaccia si attraversano la Cima Tauffi, il monte Lancino, il Libro Aperto, il monte Maiori e si raggiunge l’Abetone dopo circa 5 h. di cammino.$p01 Tra i luoghi degni di nota da un punto di vista storico e toponomastico che incontriamo, ricordiamo il monte Maiori (1541 m. s.l.m.), il monte Libro Aperto (1937 m. s.l.m.) e il monte Cervinara (1716 m. s.l.m.). Incontriamo anche numerosi cippi confinari in pietra serena, di forma cilindrica, risalenti alla fine del XVIII secolo: su alcuni di essi e’ ancora visibile scolpita una lettera M (sta per Modena) dalla parte del crinale modenese e una lettera T (sta per Granducato di Toscana) dalla parte del crinale pistoiese; stavano ad indicare il confine fra i due Stati, Granducato di Toscana e Stato Pontificio.

Dalla Doganaccia (quota 1504) ci incamminiamo sul sentiero CAI n. 6 che si snoda proprio sulla strada carrozzabile Cutigliano – Fanano e che ci conduce in 20 minuti di cammino al Passo della Croce Arcana (quota 1669): qui giunge anche la funivia che parte da Cutigliano passando anche dalla Doganaccia e da qui si dipartono alcune piste da sci per un comprensorio sciistico che in passato ha goduto anche di un po’ di successo ma che, ora, sembra in fase di declino. Lasciato sulla destra il Rifugio Manzani ci incamminiamo a sinistra lungo il sentiero di crinale, che e’ il CAI n. 00, attraversando la strada carrozzabile Cutigliano – Fanano diretta verso la Capanna Tassone e passando anche di fianco ad un monumento agli alpini caratterizzato da un recinto con un cippo sormontato da un’aquila di bronzo e con un pezzo di artiglieria della 1’ Guerra Mondiale. Il sentiero 00 si sviluppa su un ampio crinale giungendo alla Vista del Paradiso dal nome dell’omonimo casolare che si trova in versante toscano e scende ad una depressione nota come Piaggiacalda (m. 1667) alla quale segue una lunga sommita’ erbosa chiamata i Balzoni (m. 1753): da qui si scende al Colle Acquamarcia (quota 1.632, 45 minuti dalla partenza), e si supera una pozza d’alpeggio collocata al centro di questa depressione (e’ proprio questa che da’ il nome al colle stesso). Si affronta, ora, una balza rocciosa chiamata Costiera dei Tauffi, quindi una breve discesa e con una breve salita si giunge sulla vetta della Cima Tauffi (quota 1798, 1 h. e 30 minuti dalla partenza). Dalla Cima Tauffi, pilastro d’angolo fra la Valle dell’Ospitale e la Val Fellicarolo, inizia il tratto piu’ delicato di tutto il percorso, quello dove e’ necessario mostrare maggiore attenzione del resto del percorso: si scende, infatti, il crinale su terra e detriti in forte pendenza con il sentiero che si presenta assai infido, soprattutto in caso di pioggia. Il crinale si fa poi molto stretto con passaggi esposti sul filo di cresta noti con il triste nome di Passo della Morte ma il sentiero 00 li evita aggirandoli sulla destra in versante modenese fino a giungere alla Sella est del Monte Lancino (m. 1674), quindi sulla stessa vetta del monte Lancino (quota 1700, 1 h. e 45 minuti dalla partenza) per scendere ancora alla alla Sella ovest del Lancino (quota 1675, 2 h. di cammino dalla Doganaccia). Il sentiero 00 si sposta ora leggermente in versante toscano, percorre la costiera e la vetta del Monte Cervinara (m. 1776) che prende il suo nome dalla rustica erba chiamata cervino (Nardus striata), e va a salire il fianco orientale del Libro Aperto, con ampie visione sia del versante toscano, roccioso e ripido, che di quello emiliano, con morbide ondulazioni ricoperte di piante di mirtilli: si giunge, quindi su una delle due cime del Libro Aperto, chiamata monte Rotondo (quota 1936, 3 h. dalla partenza), che si trova in versante emiliano e al quale pervengono diversi sentieri sia dall’Emilia che dalla Toscana. Da qui di gode di un panorama vastissimo: si scende poi lungo lo 00, qui non troppo evidente, ad una depressione nota come La Spianata o La Selletta del Libro Aperto (m. 1857) per risalire poi lungo il crinale principale fino all’altra cima del Libro Aperto, questa pero’ in versante toscano, conosciuta come monte Belvedere (m. 1895) perché da qui di gode di un bellissimo panorama sulla zona dell’Abetone. Da qui si scende lungo in sentiero che corre lungo la linea dei cippi confinari settecenteschi fino a pervenire alla sella della Serra delle Motte o Foce della Verginetta (quota 1502, 4 h. dalla partenza), al limite superiore del bosco dove giungono diversi sentieri e dove sorge un piccolo rifugio, la Casa di Lapo, aperto nei mesi estivi. Lasciata la Serra delle Motte ci dirigiamo verso ovest per incontrare, dopo pochi minuti di cammino, un’altra depressione nota come Serrabassa della Verginetta (m. 1489): da qui parte sulla destra una larga carrareccia, usata in inverno come pista da sci di fondo, che noi ignoriamo per andare invece a sinistra, sempre lungo il sentiero 00, risalendo i fianchi e giungendo in vetta al monte Maiori (m. 1560), la cui vetta e’ stata rimboscata a conifere. Da qui il sentiero scende per incontrare nuovamente la larga carrareccia in localita’ Verginetta (quota 1475) dove si trova anche una bella fontana in pietra: sono trascorse 4 h. e 30 minuti da quando abbiamo lasciato la Doganaccia. Ora lo 00 penetra dentro la bellissima foresta dell’Abetone: passiamo fra grandi abeti al di sotto della costiera del Reniccione e in 30 minuti, sempre camminando su ampia strada forestale, arriviamo ad una sbarra che preclude il traffico alle auto e ai fuoristrada e, dopo poche centinaia di metri al piazzale delle Piramidi all’Abetone (quota 1388) per un tempo totale di escursione di circa 5 h.

La chiesina della Doganaccia Passo della Croce Arcana
Passo della Croce Arcana: Monumento In cammino sul sentiero
Cima Tauffi Monte Lancino
Libro Aperto: Monte Rotondo Libro Aperto: Monte Belvedere
Casetta di Lapo
Abetone