Trassilico

Trassilico e’ un paese dell’Alta Garfagnana, situato a 696 m. s.l.m. su un promontorio che si affaccia sulla valle della Turrite di Gallicano: si puo’ raggiungere dalla strada che da Gallicano conduce a Fornovolasco e alla Grotta del Vento, deviando a sinistra poco prima di giungere all’Eremo di Calomini. Trassilico e’ un borgo molto antico: testimonianze paleo – cristiane ne provano l’esistenza fin dal VI – VII secolo, ma e’ probabile che possa avere origini romane ed essere stato eretto come castrum, a guardia della via di collegamento dalla Garfagnana al mare. Dalla posizione in cui è inserito si ha una bella panoramica d’insieme sulle Apuane, con la mole della Pania Secca in posizione dominante. Il versante sud – est è chiuso dal monte Palodina, il cui crinale spartiacque divide la valle della Turrite Cava da quella di Gallicano. Prima dell’ingresso al borgo si trova un piccolo lavatoio, chiamato “Fontanino“, antica costruzione in pietra dove si scoprono numerose incisioni e scritte; da una di queste si risale alla presenza spagnola nel XVI secolo. I primi atti che attestano le origini di Gallicano risalgono all’VIII e X secolo, ma una documentazione più ricca si inizia ad avere qualche tempo dopo, quando nel XIII secolo il paese era sotto la signoria dei nobili Porcaresi. Questi molto probabilmente eressero il forte  nella parte più alta del colle. Ridotti in miseria dall’imperatore Ottone IV, vendettero ogni loro avere alla repubblica di Lucca per duemila cento lire il 18 settembre 1274. Trassilico fu borgo di una certa importanza, capoluogo di vicaria istituita dagli Estensi e sede di podesteria, ma fu anche terra di confine situata tra la vicaria di Barga, controllata dai Fiorentini, e la vicaria di Gallicano, sotto la repubblica lucchese. A Trassilico è nato il famoso naturalista Antonio Vallisneri. La Rocca occupa una posizione strategica si trova nel punto piu’ alto del paese: fu riedificata dagli Estensi nel XVI secolo sopra una costruzione assai piu’ antica. Agli inizi del ‘600 venne ristrutturata con mura più robuste a causa delle lotte legate a problemi di confine. Il definitivo declino si ebbe nel XVIII secolo. Soltanto in tempi recenti si è dato l’avvio ad un sapiente restauro.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo – Benché, secondo la tradizione popolare, si tramandi dell’esistenza nel paese di Trassilico di una chiesa primitiva, risalente all’epoca longobarda nei pressi di quella attuale, l’ipotesi più probabile è che quella attuale sia stata edificata intorno all’anno Mille. La credenza popolare è legata al ritrovamento, in seguito ad un incendio, di un tratto di muratura con un arco contenente una nicchia al cui interno sono state ritrovate due ampolle di vetro, teoricamente riconducibile all’architettura sacra dei longobardi. Le notizie ufficiali riguardo la chiesa di Trassilico sono scarse, ma il fabbricato è inserito nell’Estimo della Diocesi di Lucca del 1260 con la dedicazione ai Santi Pietro e Paolo. L’edificio di culto, costruito con muratura a filaretto ed a pianta rettangolare con copertura lignea a vista, è stato oggetto di un importante intervento di restauro nel corso del secolo XVII. I dettagli delle lavorazioni eseguite non sono noti ma probabilmente è in questa occasione che viene sopraelevato il campanile e realizzato il soffitto a cassettoni a nascondere la copertura a vista. La conformazione planimetrica della chiesa viene modificata due secoli dopo: risale infatti al XIX secolo l’ampliamento del presbiterio con l’aggiunta dell’abside semicircolare per accogliere il coro. Nel corso del secolo XX l’edificio è stato oggetto di piccoli interventi di manutenzione quali il rifacimento della pavimentazione, nel 1923, e lo smontaggio del soffitto a cassettoni di cui però la data di esecuzione non è nota. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo mantiene il titolo di parrocchiale anche se non ne svolge più le funzioni da tempo a causa della strada ripida da percorrere per raggiungerla.
Chiesa di Santa Elisabetta – Si trova nei pressi della porta di accesso al borgo di Trassilico e fu costruita nel 1577 a cura del Maestro Stefano da Cascio per servire gli abitanti di San Pellegrinetto. Tale informazione è testimoniata anche dall’architrave del portale di ingresso su cui sono incise le seguenti parole: “M°STEF° DA CASC° 1577”. La piccola chiesa a pianta rettangolare con abside a scarsella è dotata di un campanile, precedente alla costruzione dell’edificio religioso e destinato a torre di avvistamento che oggi, risultando posizionato in adiacenza alla parte sinistra del fronte principale, rende quest’ultimo asimmetrico. Su una delle pietre del campanile è inciso un riferimento ad un restauro del complesso chiesa e campanile avvenuto nel 1609. Dall’analisi dei paramenti murari della chiesa risulta che l’edificio è stato sopraelevato nel corso del XVIII secolo in quanto da una certa quota in poi alla muratura in pietra squadrata si sostituisce il pietrame, mentre il coronamento merlato del campanile è stato realizzato intorno alla fine del XIX secolo. Oggi la chiesa viene utilizzata esclusivamente per le funzioni esequiali.
Oratorio di San Rocco – E’ stato costruito nel XVII secolo dopo la fine dell’epidemia di peste che dilagò in Garfagnana in quel periodo. In particolare l’edificio venne edificato a titolo di ringraziamento al Santo protettore per aver risparmiato il paese da tale piaga. Il piccolo edificio a pianta rettangolare con abside a scarsella, dotato di un soffitto voltato a botte con lunette, viene oggi utilizzato per le regolari attività di culto al posto della parrocchiale in quanto si adatta meglio alle esigenze dei fedeli in termini di vicinanza e dimensioni. A tal proposito l’oratorio è stato dotato anche di un fonte battesimale che si trova in controfacciata sul lato sinistro della navata. Non è stata trovata alcuna documentazione negli archivi consultati ma, a giudicare dallo stato di conservazione degli intonaci esterni e delle finiture interne, l’edificio è stato recentemente sottoposto ad un radicale intervento di restauri:
Oratorio di San Ansano – Sorge isolato lungo la strada sterrata che collega il paese con la località Chieva. Di questo piccolo edificio, che si trova a poche decine di metri da una sorgente perenne scavata nella roccia chiamata “la cantina”, non è nota la data di impianto ma, dalla tradizione orale, sappiamo che in epoche passate fu usato come lazzaretto. Nel 1827 vi si officiava ed è probabile che, nel tempo abbia subito diverse trasformazioni. All’inizio del XXI secolo furono eseguiti importanti lavori di ristrutturazione e di ampliamento del fabbricato che, tuttavia, conserva ancora molte delle caratteristiche tipiche degli oratori della Garfagnana, costruiti nell’arco dei secoli XVII e XVIII. La pianta è rettangolare con copertura lignea a vista e facciata a capanna, una porta di ingresso centrale e due piccole finestre quadrate ai lati, tutte con le mostre in pietra. L’ultimo ampliamento ha interessato il prolungamento della struttura con un portico chiuso sui due lati e aperto frontalmente con un fornice. Sopra la porta di ingresso è inserita una lapide marmorea su cui sono incise le seguenti parole: “Chi visiterà quest’oratorio recitando un ave Maria in onore della B. B. Vergine ausiliatrice e di S. Ansano acquisterà ogni volta quaranta giorni di indulgenza concessa da Monsig. Zoppi Vescovo di Massa con suo rescritto de IV Agosto MDCCCXXVII”

Rocca