Via Ferrata del Monte Contrario

La Via Ferrata

La Via Ferrata del monte Contrario e’ una via attrezzata che dalla Valle degli Alberghi conduce alla Forbice, sopra il Passo delle Pecore: Il nome Ferrata del Contrario, che le viene dato, non e’ esatto, perché la ferrata non arriva affatto sul Contrario. La via e’ stata attrezzata nell’anno 2002 ed bella e suggestiva: l’unico inconveniente e’ che occorre diverso tempo e una notevole fatica per giungere all’attacco, che e’ posto nella zona piu’ alta della Valle degli Alberghi. La ferrata, che inizia a circa 1000 metri di quota, termina a quota 1645. A poca distanza dal termine della via attrezzata sorge il nuovo Rifugio Donegani. Per cio’ che concerne la via di ritorno non tutti sono concordi sul percorso da fare: c’e’ chi e’ tornato a Biforco per il sentiero dei Pradacetti, ma questo sentiero e’ assai pericoloso, con una pendenza impressionante e nemmeno un tratto di corda che aiuti nella discesa. Ritengo che la migliore soluzione sia quella di tornare al punto di attacco della ferrata riscendendo per la ferrata stessa: occorrera’ un po’ piu’ di tempo, ma stare attaccati al cavo credo che dia piu’ sicurezza e tranquillita’. Coloro che sono esperti nello scendere in corda doppia credo che impiegheranno anche un tempo relativamente breve.
 
NB ATTENZIONE 
Il CAI di Massa ci informa che il sentiero 168 Biforco – Foce Rasori è chiuso dal 30 giugno 2020 perché sulla ferrata si trova un cavo rotto.

Biforco (quota 376,) e’ la localita’ in cui arriviamo 3 km. dopo Forno per la strada marmifera: la localita’ trae il nome dal fatto che qui nasce il Canal Secco dalla confluenza di due canali, il Canal Fondone e il Canal Cerignano. Lasciata l’auto ci inoltriamo a sinistra per il Canal Fondone lungo il sentiero CAI n. 168: dopo poco, sulla destra, si trova la voragine della Cava Romana e ancora piu’ avanti, sempre sulla destra ha inizio la lizza che porta alla valle degli Alberghi che noi imbocchiamo decisamente lungo il sentiero CAI n. 167, bivio sentieri 167 e 168 (20 minuti dalla partenza). Dopo poco la valle si allarga e ci appare in tutta la sua bellezza la valle degli Alberghi: luogo solitario e selvaggio con il paesaggio apuano che si presenta con uno spettacolo irripetibile. Nel 1860 alcuni imprenditori vi aprirono alcune cave che sono abbandonate da moltissimi anni perché esistevano notevoli difficolta’ nel portare il marmo a valle: inoltre gli Alberghi sono circondati da alte montagne e alti valichi e questo ha fatto si che questa restasse una zona quasi incontaminata. Giungiamo quindi ad un bivio (quota 870, 1 h. e 30 minuti dalla partenza). Noi andiamo a sinistra verso l’unica presenza umana, oltre ai residui di cava, che e’ la Casa degli Alberghi, (quota 973, 1 h. e 50 minuti dalla partenza) un grosso edificio che dava ricovero ai cavatori ed e’ situato alle pendici del Monte Contrario: l’edificio va visitato perché e’ un interessante documento di archeologia del marmo e, inoltre, subito dopo si incontra una vecchia cava dove e’ ancora un piro di marmo, ricordo di quando i piri erano fatti di questo minerale. Subito sotto la cava si trova, dentro il canale, una fonte perenne. Dalla casa degli Alberghi, proseguiamo lungo il sentiero che le passa al di sopra, costeggiamo il fianco del Contrario: non si tratta di un sentiero CAI, ma, fortunatamente, qualcuno ha messo dei segnali e degli ometti di pietra a indicare il cammino. Dopo circa 10 minuti incontriamo l’inizio della Via Ferrata: sono trascorse circa 2 h. da quando abbiano lasciato l’auto a Biforco (siamo a quota 1050). Subito inizia un tratto perpendicolare che ci porta in breve su un pianoro, dove scorre il canale degli Alberghi; attraversiamo il canale dalla sinistra orografica alla destra orografica senza la presenza del cavo. Riprendiamo, quindi, la via ferrata che ora sale erta sul fianco del Pizzone: l’ascesa e’ molto dura ma il cavo e i picchetti di ferro sono in ottimo stato per cui anche coloro che non sono troppi esperti di ferrate come me, possono “tirarsi su”, anche se questo va in controtendenza con le regole del buon arrampicatore. Poco piu’ oltre, verso nord, inizia il secondo tratto, piu’ lungo e piu’ impegnativo perché la pendenza aumenta man mano che si va verso l’uscita della ferrata e l’esposizione e’ maggiore anche se in realta’ l’esposizione non e’ mai particolarmente elevata. Anche gli appoggi e gli appigli, sempre sufficientemente abbondanti per chi e’ dotato di tecniche alpinistiche, diminuiscono, per cui i meno esperti, in qualche tratto, dovranno avanzare aiutandosi con il cavo e con i paletti metallici che reggono il cavo stesso. Nella parte finale, sempre piu’ ripida con placche e gradoni di roccia non facili, sono anche presenti dei gradini metallici a formare una scala ben piantata nella roccia. Proseguendo verso l’uscita, con balzi sempre ben attrezzati anche con una scaletta metallica, si raggiunge il tratto finale dove si trova una lastra di roccia praticamente liscia e quasi verticale di circa 4 m., dove, appoggiato lo scarpone in basso sul paletto reggi cavo ed afferrata la corda metallica, conviene non indugiare e tirarsi su con gli scarponi in aderenza. Sono trascorse circa 3 h. dall’attacco della ferrata e 5 h. dalla partenza da Biforco. La via attrezzata, che e’ iniziata a circa 1000 m. di quota, termina a quota 1645, in un punto che e’ situato fra la Forbice e il Passo delle Pecore.

Roberto 1 Aldo 1
Aldo 2 Roberto 2