Alpe di Sant’Antonio

Chiesa di San Martino

Alpe di Sant’Antonio e’ un minuscolo borgo formato da poche case, che si trova ai piedi del gruppo delle Panie, a poca distanza dalla strada che da Molazzana conduce a Piglionico. Situato in splendida posizione panoramica, a 820 m. s.l.m., per secoli ha costituito l’alpeggio per le genti di Molazzana. In realtà si stenta a riconoscere qui la struttura di un paese, con poche case sparse per la collina senza apparente relazione le une con le altre. Anche i nomi di queste località tendono a separarle: Forcone, Terlucchio, Casone, Porchia, Cervaia, Cornola, Pian di Lago, Focchiata, Chievona, Monistalli e Pasquigliora. Oltre a queste, altri piccoli insediamenti come Bovaio, Firlingozzi, che con le Madiette e la Casanova erano composti da una sola abitazione, Grattoni due case e Peritano e Orzaia tre case e l’attuale chiesa di San Martino, Trescala, che in tempo di guerra dette rifugio alla formazioni partigiane, Pizzorno, che si trova lungo la valle della Turrite Secca, e infine, Colle Panestra, testimone di un terribile contro a fuoco avvenuto sul monte Rovaio il 29 agosto 1944 fra tedeschi e partigiani della formazione Valanga,i quali lasciarono sul terreno ben diciannove morti.
Chiesa di San Martino  – L’Alpe di Sant’Antonio è un insieme di case e casolari sparsi: originariamente di proprietà dei pastori di Egli e Sassi, oggi gli edifici sono per la maggior parte case di vacanza. In prossimità di questi edifici nel 1656 è stata costruita una chiesa a tre navate con scarsella che insiste solo sulla centrale. L’edificio di culto, dedicato a San Martino, è stato alle dipendenze del Parroco di Sassi fino al 1904 quando è stata istituita la Parrocchia dell’Alpe di Sant’Antonio. Nel 2007 il fabbricato è stato completamente ristrutturato. La chiesa è collocata in posizione rialzata, il suo sagrato è infatti raggiungibile tramite un viale alberato in salita. Adiacente alla chiesa, sul lato sinistro del presbiterio, si eleva la torre campanaria a pianta quadrata con copertura piana.
Fosco Maraini – Oggi l’Alpe di  Sant’Antonio e’ nota perche’ vi e’ sepolto lo scrittore, scalatore e viaggiatore Fosco Maraini, padre di Dacia. Maraini, che ha girato il mondo ed ha scritto numerosi libri, e’ stato anche un grande viaggiatore: e’ stato uno dei primi europei a recarsi in Tibet. Ma e’ stato anche un grande scalatore: infatti, ha scalato numerose vette sopra gli ottomila metri. I suoi primordi alpinistici sono iniziati sulle Apuane e lui, memore di cio’, quando in tarda eta’ ha smesso di girare il mondo, ha comprato una vecchia casa in località Pasquigliora dell’Alpe di S. Antonio, l’ha rimessa a posto e vi ha trascorso lunghi periodi della sua senilita’. Quando e’ morto ha lasciato scritto espressamente nel suo testamento di essere sepolto nel cimitero dell’Alpe: ora riposa in questo minuscolo camposanto di montagna all’ombra della Pania Secca.

Tomba di Fosco Maraini 1 Tomba di Fosco Maraini 2
Il gruppo delle Panie dal cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio La Pania Secca dal cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio