Monte Romecchio

Il monte Romecchio (1700 m. s.l.m.) si trova sul crinale dell’Appennino tosco – emiliano, nel tratto compreso fra il monte Giovo e il Passo delle Radici: quest’itinerario permette di raggiungere questa montagna partendo dal paese di San Pellegrino in Alpe, borgo situato per meta’ in comune di Frassinoro (provincia di Modena) e per meta’ in comune di Castiglione Garfagnana (provincia di Lucca). Durante il percorso transitiamo anche per il valico della Bassa del Saltello, strategico punto di passaggio fra la Toscana e l’Emilia fin dai tempi dei Romani: Saltello sta ad indicare un piccolo saltus, cioe’ un luogo soggetto a tasse. Si trattava di un territorio fiscale che abbracciava tutta la regione del Friniate, fra il monte Albano e il monte Romecchio. Questo Passo costituiva un punto strategico su una strada che probabilmente era una deviazione della Via Aurelia e della Francigena: in territorio toscano si trovava un ospizio dedicato a San Bartolomeo, ma detto del Saltello. Qui sostavano i pellegrini e i mercanti diretti o provenienti dall’Emilia.

Bassa del Saltello 1
Segnale I.G.M.

 

 

 

 

 

San Pellegrino in Alpe

Da San Pellegrino in Alpe (quota 1525,) prendiamo il sentiero CAI n. 50, che in questo tratto transita sull’antica e famosa Via Vandelli, che in venti minuti di cammino ci conduce ad incrociare una strada forestale in un luogo chiamato Giro, o meglio Giro del Diavolo (quota 1620, punto 2 della cartina).
Ma perché questo luogo si chiama cosi’? E perché in questo luogo si trova un grandissimo ammasso di sassi che sono stati portati li’ dall’uomo? La leggenda narra che San Pellegrino, uomo di grandissima fede e pazienza, in questo luogo vide apparire il diavolo, che sempre lo perseguitava, che gli rifilo’ un sonoro ceffone per cui il santo cadde a terra

Aldo al Giro del Diavolo

tramortito. Ma l’eremita, ormai stanco degli scherzi del demonio, si alzo’ e ricambio’ il gesto del diavolo con un ceffone cosi’ potente che fece attraversare al maligno tutta la Garfagnana mandandolo a sbattere contro un monte e facendoglielo attraversare fino a fargli finire la sua corsa in mare: e’ cosi’ che e’ nato il Monte Forato. Un’antichissima tradizione afferma che quando si va a San Pellegrino si deve portare un sasso in segno di penitenza: le dimensioni di questo sasso devono variare a seconda dell’eta’ e della forza della persona. Quanto piu’ la pietra e’ grossa, tanto piu’ grande ed efficace e’ la penitenza: il sasso poi va portato al Giro del Diavolo, proprio in quel punto dove San Pellegrino rifilo’ al maligno un gran ceffone e in quel punto l’erba non e’ piu’ cresciuta; ed e’ veramente emozionante osservare tutti quei sassi portati li’ nel corso dei secoli da migliaia di pellegrini che si recavano al Santuario di san Pellegrino in Alpe e facevano penitenza con questo gesto, e ripensare a quanta fatica e sofferenza sono costati.

Bassa del Saltello 2

Tornando all’itinerario, siamo ora nella localita’ Il Giro (se avete un attimo di tempo potete portare anche voi un sasso nel monte): da qui si potrebbe prendere il sentiero 00 di crinale, ma per arrivare alla nostra meta preferisco dare un’indicazione diversa perché fare il crinale richiederebbe piu’ tempo e piu’ fatica. Invece dal Giro seguiamo fedelmente l’ampia pista forestale per circa 1 h. fino a che non giungiamo ad un bivio: da qui andiamo a sinistra (indicazione per Saltello) e in altri 30 minuti giungiamo in un luogo bellissimo, la Bassa del Saltello (quota 1597, 1 h. e 50 minuti dalla partenza). Situato sul sentiero 00 di crinale, e’ uno splendido passo appenninico posto fra la Garfagnana e l’Emilia, dal quale si gode un’eccellente visione su tutta la catena apuana e su quella appenninica. Si tratta, inoltre, di un valico di grande rilevanza storica: dalla Bassa del Saltello possiamo proseguire il nostro itinerario che ora si snoda sul sentiero CAI n. 00 di crinale. Dal Saltello in 25 minuti giungiamo in vetta al monte Romecchio (quota 1700, 2 h. e 15 minuti dalla partenza) dove e’ posto il segnale di vetta dell’I.G.M. (Istituto Geografico Militare).