Fonte del Sasso Regino

Buriano  è un borgo di antiche origini con bella chiesa dedicata a San Michele Arcangelo: dista solo 3 km. da Quarrata. Il nostro itinerario, però, inizia 2 km. sopra questo paese: basta proseguire per la larga strada asfaltata che passa per il centro del borgo e si raggiunge la località del Maestrino. Qui va lasciata l’auto per incamminarsi a destra lungo l’ampia strada sterrata che ha inizio da qui: dopo poche centinaia di metri sulla destra si nota il casotto di presa dell’acquedotto e sulla sinistra una grossa vasca piena d’acqua usata per il servizio antincendio: siamo in località Acquabona. Sempre  camminando sull’ampia carrareccia giungiamo ad un ampio slargo dove la stessa strada termina. In realtà qui termina solamente quella che doveva essere la strada che univa Quarrata a Vinci, la cui costruzione è stata abbandonata in questo luogo sembra per ragioni geologiche: eccessiva quantità di acqua che la facevano franare. Dalla parte di Vinci, invece, la strada è stata costruita fino al crinale del Montalbano e termina al passo delle Croci. Dalla parte sinistra di questo spiazzo ha invece inizio una stretta strada sterrata: la percorriamo solo per cento metri perché alla prima curva che la strada compie a destra noi andiamo dritti per un’altra sterrata seguendo le indicazioni per la Fonte del Sasso Regino. Percorriamo questa strada per alcune centinaia di metri fino a quando un’altra indicazione non ci dice di lasciarla per andare a sinistra lungo uno stretto sentiero protetto da una balaustra in legno che in pochi minuti ci porta alla Fonte del Sasso Regino, restaurata nel corso del 2006 da parte del Comune di Quarrata. Si tratta di una antica fonte che era caduta in degrado: bene ha fatto il comune a restaurarla perché da essa sgorga un’acqua fresca e molto buona. La fonte era conosciuta dai nostri avi e costituiva una sosta obbligata per le molte persone che fino agli anni Cinquanta del Novecento dalla pianura o dai colli quarratini si recavano a fare la gita alla Torre di Sant’Alluccio, di proprietà dei Conti Spalletti, situata qualche km. più a monte. L’escursione alla Torre di Sant’Alluccio  era un classica gita d’anteguerra, quando pochissimi possedevano l’automobile ed il mezzo più usato per gli spostamenti era il “cavallo di S. Francesco”, cioè a piedi. Fatto ritorno alla sterrata che abbiamo lasciato, andiamo a sinistra e dopo pochi minuti di cammino incontriamo il Sasso Regino, un grosso masso calcareo che dà il nome a tutta la zona: quest’area, prima della seconda guerra mondiale, era priva di vegetazione (ce lo dicono le fotografie d’annata) e da sopra il Sasso si godeva di un bel panorama su tutta la pianura pistoiese, pratese e fiorentina.