Balzo Nero (da Pian di Novello)

Balzo Nero 1

Il monte Balzo Nero (1315 m. s.l.m.), pur facendo parte dell’Appennino lucchese, si differenzia da tutte le altre vette per il tipo di roccia dal quale e’ formato: si tratta di calcareniti che, nella parte terminale, lasciano il posto al breccione, roccia di colore scuro che fornisce il toponimo alla montagna. Questo itinerario affronta la salita alla montagna tramite un lungo percorso che ha inizio da Pian di Novello e che attraversa la Foresta Biogenetica. Il Balzo Nero domina la Val di Lima con la sua cresta frastagliata e i suoi fianchi scoscesi: sovrasta l’antico paese di Vico Pancellorum e da’ l’idea di una montagna selvaggia ed impervia. Il toponimo deriva dalla rocce scure della sua vetta, ricche di minerale ferroso, al quale la gente della zona attribuisce la causa dei numerosi fulmini che si abbattono sulla vetta.

Monti Mosca e Rondinaio
Balzo Nero 2
Monte Prato Fiorito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Pian di Novello si raggiunge il piazzale dove erano situate le seggiovie: qui si va a sinistra seguendo la strada asfaltata che porta in localita’ Casetta. Giunti ad un bivio, si va a destra salendo ad uno spiazzo con fonte: localita’ La Casetta (quota 1175), dove e’ possibile rifornirsi d’acqua. Poco piu’ avanti una sbarra impedisce il transito ai veicoli sulla strada che attraversa la Foresta Demaniale di Pian di Novello. Si segue a piedi la strada forestale (il tratto iniziale e’ asfaltato) salendo leggermente, per poi procedere in falsopiano all’ombra di maestosi faggi. Arrivati ad un bivio, si prende a destra e si sale al Rifugio Lagacciolo o Lippi della Forestale (quota 1200, 45 minuti dalla partenza). Nei pressi del rifugio la strada si biforca: sia il tratto destro che quello sinistro del bivio permettono tuttavia di raggiungere Prato Bellincioni, da dove inizia il tratto finale per il Balzo Nero, in quanto ambedue fanno parte di un tragitto ad anello che si ricongiunge in corrispondenza del rifugio Lagacciolo. Il percorso a destra e’ decisamente piu’ breve e procede per circa tre km di media salita lungo una strada sterrata forestale analoga a quella che ci ha condotti al rifugio. Al termine della salita la strada si inoltra decisamente nel bosco, assumendo i caratteri di vero e proprio sentiero, fino a raggiungere un altro piccolo rifugio di legno costruito dalla Forestale e denominato Rifugio dei Balzi Bianchi (quota 1341): e’ questa in assoluto la zona piu’ bella di tutto il tragitto, quella che meglio ci consente di ammirare la faggeta in tutta la sua maestosita’. Da qui un breve tratto di mulattiera, inizialmente molto ripida, permette di raggiungere in trenta minuti l’ampio pianoro denominato Prato Bellincioni (quota 1410, 2 h. e 45 minuti dalla partenza): si tratta di un’area pianeggiante situata tra il Monte Caligi e il Poggio degli Agli, recentemente attrezzata con tavoli, panche e zona fuoco. Qui incrociamo il sentiero CAI n. 100 e da qui ha inizio il sentiero CAI n. 8: proprio il sentiero n. 8 e’ quello che dobbiamo imboccare. Scendiamo notevolmente di quota fino a raggiungere la zona chiamata I Piani (quota 1175, 3 h. e 30 minuti dalla partenza), caratterizzata da brughiera a mirtilli, fragole e lamponi. A I Piani un cartello segnaletico ci indica di andare a sinistra per raggiungere la vetta del Balzo Nero: qui abbandoniamo il sentiero CAI n. 8. Il sentiero di vetta sale decisamente il versante nord della montagna fino a pervenire ad una radura, che si trova poco sotto la cima: ora dobbiamo arrampicarci su rocce frastagliate e di colore scuro per giungere sulla vetta del monte Balzo Nero (quota 1315, 4 h. dalla partenza).