Gallicano

Chiesa di San Jacopo 1

La valle della Turrite di Gallicano, una dei tre torrenti Turrite che s’incontrano in Garfagnana (Tur e’ la parola con cui l’antico popolo dei Liguri identificava un corso d’acqua), abbraccia gran parte del Comune di Gallicano, esteso tra il massiccio delle Panie e il fiume Serchio. Gallicano (dal personale latino Gallicanus, conservato nella forma primitiva) fu un castello sulla sponda destra della Turrite: intorno alla fortificazione si sviluppo’ gradualmente il primo nucleo del paese, quello che noi oggi vediamo dalle strade strette che scendono dalla chiesa di S. Jacopo verso il fiume. Il primo documento ufficiale che attesti l’esistenza di Gallicano risale all’anno 771,nel quale un certo Marcellino di Controne vende a Peredo, vescovo di Lucca una piccola casa in Gallicano. Nel X secolo i nobili di Corvaia acquistarono chiese e terreni, assumendone la giurisdizione. Di una fortificazione costruita sopra un colle si hanno notizie, già nell’anno Mille e nelle cronache del Sercambi, dove sono descritti gli avvenimenti dal 1164 al 1400: è probabile che la fortezza fosse di proprietà dei nobili Porcaresi, che qui ebbero possessi fino quasi alla fine del XIII secolo. Superata questa prima fase di dominazione da parte di famiglie di origine longobarda, inizia una nuova era  fatta di conflitti tra piccoli stati per il possesso della Garfagnana, Nel 1272, con l’aiuto dell’imperatore Federico II, Lucca ottenne il dominio sulla Garfagnana, che divise in due vicarie, Perpore Supra e Perpore Infra; in quest’ultima sarà inserito Gallicano. Dopo la morte di Castruccio Castracani, avvenuta nel 1328, nuovi sconvolgimenti geo – politici si profilano all’orizzonte di questa terra. Pisani e fiorentini, approfittando dei nuovi disordini, tentano di impossessarsi del territorio dando inizio a nuove ostilità, dove a farne le spese, nel 1371, fu il castello di Gallicano, che dai Lucchesi fu distrutto. Nel 1343 Pisa istituisce la nuova vicaria di Gallicano nella quale entrano a far parte numerosi borghi: Molazzana, Perpoli, Montaltissimo, Cascio, Fiattone, Vergemoli, Verni, Trassilico, Vallico di Sotto e Vallico di Sopra. Con questa nuova redistribuzione del territorio di profila un periodo di pace per alcuni decenni. Nel 1530, con la destituzione di Paolo Guinigi, signore di Lucca, ricomincia un periodo di instabilità politica per cui riprendono le ostilità fra Lucca e Firenze, per cui numerosi borghi si diedero in accomandigia agli Este, chiedendone protezione. L’anno successivo fu richiesto l’intervento di papa Nicolò V per dirimere le annose divergenze tra le varia fazioni: il papa modificò ancora l’assetto di questa parte della Garfagnana, assegnando agli Estensi le terre dii Molazzana, Brucciano, Calomini, Cascio, Fabbriche di Vallico, Vallico di Sotto e Vallico di Sopra, Gragliana, Trassilico e Fornovolasco, istituendo la vicaria di Trassilico, mentre alla repubblica lucchese andarono i territori di Perpoli, Montaltissimo, Fiattone, Bolognana, Cardoso, San Romano e Verni, aggregate alla nuova vicaria di Gallicano, controllata dai Lucchesi.
Sorgenti Termali – A Gallicano zampillano ben cinque sorgenti termali, nessuna delle quali e’ utilizzata con impianti. La piu’ importante sgorga all’interno di un chiosco che un tempo veniva utilizzato per la mescita: a seguito della concorrenza di altre stazioni termali piu’ importanti, l’intero complesso dovette chiudere. Gli edifici subirono nel tempo un progressivo abbandono, fino a che, rilevati recentemente dall’amministrazione comunale, sono stati restaurati. L’acqua della sorgente principale e’ di sapore amarognolo e ha la temperatura di 23° C.
Chiesa di San Jacopo – San Jacopo nasce nel corso del secolo XII come chiesa castellana a pianta rettangolare con abside semicircolare. L’edificio sostituì nelle sue funzioni la pieve antica, dedicata inizialmente a San Cassiano e poi a San Giovanni Battista, collocata esternamente al borgo e giudicata nei primi anni del Trecento “deserta e così minacciata che non si spera più di poter riparare”. Dall’analisi della parete laterale sinistra è possibile ipotizzare che la chiesa non sia stata costruita ex novo ma ricavata dall’ampliamento e sopraelevazione di un edificio di culto di epoca longobarda, testimoniato dal fatto che alcuni elementi decorativi di quel periodo sono stati utilizzati nelle murature. Il fronte nord mostra la coesistenza di due epoche costruttive: la porta tamponata caratterizzata da stipiti di pietra e coronata con una lunetta decorata a bassorilievo di carattere medioevale risulta infatti in contrasto con le monofore e gli archetti pensili tipici del romanico toscano. Nel corso del secolo XIX la chiesa subisce un intervento di restauro nell’ambito del quale sono state realizzate le decorazioni a stucco; l’apparato decorativo odierno rispecchia quello ottocentesco. L’edificio è stato sottoposto ad un intervento di restauro e risanamento conservativo i cui lavori si sono protratti nell’anno 2017.
Chiesa di San Giovanni – Il primo documento che cita la pievania dei Santi Cassiano e Giovanni Battista di Gallicano risale all’anno 997 e riguarda l’allivellazione dei beni e delle decime della pieve, chiaramente esistente e attiva da temi assai più remoti. L’edificio perde importanza col passare dei secoli fino ad arrivare al 1359 quando viene definita “abbandonata” e il ruolo di parrocchiale viene assolto dalla chiesa di San Jacopo. In una Bolla datata 1485 Papa Innocenzo VIII autorizza a “disfare e guastare la parrocchiale chiesa chiamata di San Giovanni Battista (…) et ogni materia, di legno, di ferro, di sassi di li cavassi possiate trasportare nella fabbrica della rocca del castello predetto per poter usufruire di questi materiali al fine di edificare la nuova chiesa dedicata a San Giovanni e per sistemare le fortificazioni del borgo”. La nuova chiesa dedicata a San Giovanni nel castello di Gallicano viene costruita quindi a fine XV secolo da tale Domenico Bertini sulle fondamenta dell’oratorio di famiglia riutilizzando in buona parte materiali antichi, provenienti dalla pieve. Al piccolo oratorio esistente viene infatti affiancato un nuovo corpo di fabbrica di dimensioni simili in modo da ottenere lo spazio necessario per assolvere il ruolo di chiesa pievanale. La distinzione tra la parte originale e l’ampliamento è tutt’ora evidente nei due pilastri in pietra che separano i due ambienti e nel soffitto, voltato nella prima, a copertura lignea a vista la seconda. L’ampliamento ha comportato la rotazione dell’orientamento di novanta gradi rispetto all’oratorio originale; l’ingresso principale è rimasto però sullo stesso fronte ottenendo una particolare conformazione in cui si accede all’edificio di culto lateralmente rispetto al presbiterio. La chiesa di San Giovanni è stata da poco riaperta al culto in seguito ad un intervento di restauro.
Chiesa di Santa Lucia – Ha origini molto antiche come risulta dalla documentazione fotografica precedente all’intervento di restauro, dalle caratteristiche tipologiche relative alle murature, dal tipo di monofore che si vedono all’interno dopo l’intervento di parziale stonacatura e dalla forma e finitura dell’antica porta laterale tamponata. In considerazione di questi elementi, la data di impianto del fabbricato sembra risalire al IX o X secolo. Gravemente danneggiata dal terremoto che colpì l’area nell’anno 1721, la chiesa venne ripristinata poco tempo dopo con la ricostruzione delle parti crollate ed un intervento di sopraelevazione, tutt’ora ben evidenti sul paramento murario a causa della differenza nella finitura delle nuove pietre con quelle di impianto. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo l’edificio è stato oggetto di interventi non conservativi, soprattutto per quanto interessava l’apparato decorativo. Nel 1985 la chiesa è stata restaurata secondo il principio del restauro filologico che prevede l’eliminazione, dove possibile, degli elementi discordanti con le caratteristiche d’impianto. In particolare sono stati rimossi gran parte degli intonaci e la pavimentazione in cotto in modo da scoprire gli elementi originali quali la tessitura muraria e la pavimentazione in pietra.
Chiesa di Santa Maria – Ha origini antiche, risulta infatti inserita nell’Estimo della Diocesi di Lucca del 1260 come alle dipendenze della Pieve di Gallicano. Altra testimonianza di tale chiesa risale al 1349 quando viene unita alla parrocchiale di San Jacopo. La documentazione riguardante l’evoluzione dell’edificio di culto è scarsa e lacunosa, certo è solo l’intervento di ristrutturazione settecentesco post terremoto che ha portato l’edificio alla configurazione attuale. A tale intervento si riferisce con ogni probabilità l’incisione della data 1763 su uno dei conci della facciata. Da un’analisi dei paramenti murari si possono distinguere almeno tre fasi costruttive. In particolare, sulla parete laterale destra, in corrispondenza dell’area presbiterale si individua una parte realizzata con blocchi squadrati di arenaria riconducibili ad epoca romanica, appartenenti con ogni probabilità all’edificio di impianto. Le restanti parti di pareti laterali sono realizzate in pietra parzialmente squadrata di dimensioni e qualità inferiori, riconducibile ad un ampliamento risalente ai secoli XVI – XVII mentre l’abside presenta una muratura in pietrame intervallata da ricorsi in laterizio. La facciata della chiesa è realizzata con blocchi di pietra arenaria squadrata e caratterizzata da elementi decorati a bassorilievo con motivo floreale. Tale configurazione del fronte principale porta a due ipotesi: la chiesa romanica presentava già le dimensioni odierne e a causa di danneggiamenti pervenuti nel tempo le parete laterali sono state ricostruite oppure che nell’ambito dell’intervento settecentesco la facciata sia stata ricostruita reimpiegando i blocchi di pietra più antichi a disposizione. La seconda ipotesi risulta essere quella più accreditata anche in relazione al posizionamento casuale dei blocchi con inserti decorati. Il fronte laterale sinistro della chiesa presenta una serie di piccole aperture troncoconiche di avvistamento legate alla particolare posizione di confine della chiesa tra il territorio Estense e quello della Repubblica di

Ex Stabilimento Termale

Palazzo Comunale

Chiesa di San Jacopo 2

Convento